Life,  Vivere a Barcellona

Perché ho deciso di lasciare Barcellona

Ebbene si, è giunto il momento di scrivere questo post per spiegare i motivi per cui ho deciso di lasciare Barcellona. Quando ho preso questa decisione, i miei parenti ed amici sono rimasti abbastanza increduli.

Non riesco mai a far capire bene agli altri i motivi della mia decisione, a questo punto credo perché siano sensazioni strettamente personali e quindi difficili trasmettere. In questo post proverò a farlo!

Innanzitutto, se siete curiosi di sapere come tutto è cominciato, vi invito a leggere questo post dove spiego un po’ come è cominciata e proseguita la mia esperienza a Barcellona.

Ma ora cerchiamo di capire quali sono le ragioni per cui ho deciso di lasciare Barcellona:

Costo della vita troppo alto rispetto agli stipendi

Per maggiori dettagli sul costo della vita a Barcellona ti consiglio di leggere il post dedicato.

Io vivevo in una stanza in un appartamento condiviso con altre ragazze, e a 27 anni ho l’esigenza di andare a vivere da sola. Anche se con le altre ragazze andavo super d’accordo, la convivenza con altre persone (soprattutto spagnole) è sempre complicata, soprattutto perché ti manca la privacy.

La gran parte delle persone che ho conosciuto a Barcellona condivide l’appartamento anche a 35/4o anni, è assolutamente normale a Barcellona. Ci sono persone a cui tutto ciò non pesa affatto, nel mio caso invece è proprio inconciliabile con le mie aspettative.

Appartamenti vecchi e tenuti male

In tutta onestà, a mio avviso, la qualità della vita non è la stessa rispetto a quella che abbiamo in Italia. Gli appartamenti in centro, sono molto vecchi, brutti e tenuti male. In genere i proprietari sono restii a fare investimenti e le case che si trovano sono abbastanza fatiscenti, è difficile trovare qualcosa in buono stato. Essendo le case molto vecchie, sono anche molto sporche e difficili da pulire. Muri scrostati e cavi che spuntano da ogni dove sono all’ordine del giorno.

Non parliamo poi delle stanze con la finestra che da su un patio o addirittura sulle scale: cose che non avevo mai visto prima e che sinceramente avrei anche fatto a meno di scoprire. Ed invece ho vissuto un anno e mezzo in una camera con vista muro della casa di fronte, e senza vedere il cielo.

A mio avviso in Italia siamo abituati ad uno standard molto più alto per quanto riguarda le case, ed io non sono mai riuscita a sentirmi al 100% a mio agio.

Naturalmente la casa è un fattore che incide notevolmente sulla qualità della mia vita. Ripeto, ci sono persone che si adattano facilmente e a cui non pesa tutto ciò, ma io nel lungo termine ho determinate esigenze e non mi sembrava di poterle soddisfare nel breve periodo.

La questione dell’indipendenza della Catalunya

Barcellona si trova in Catalunya, una regione della Spagna che vuole diventare uno stato indipendente dalla Spagna. La questione è molto molto sentita, non si può dire ad un catalano che è spagnolo, altrimenti si offende.

Barcellona e soprattutto tutti i paesini intorno sono addobbati con fiocchi gialli pro indipendenza, e la situazione è tutt’altro che tranquilla. Non perché ci siano atti di violenza, io non ne ho mai visti (i media esagerano e sono fuorvianti), ma perché l’irrequietudine si respira nell’aria.

Non voglio entrare troppo in merito all’argomento in quanto sono argomenti che non mi competono, ma la situazione mi risultava abbastanza pesante.

Persone che vanno e vengono

Essendo Barcellona una città bellissima e dall’animo internazionale, la quantità di persone passa di lì è incredibile. La cosa brutta per chi ci vive da expat, è che la maggior parte delle volte le persone rimangono solo per una stagione e poi se ne vanno. Oppure anche quelli che hanno una vita e un lavoro più o meno stabile, potrebbero andarsene da un momento all’altro per tornare nel proprio paese natale o fare esperienze in altri paesi. Mi è successo tante volte. Quasi tutti gli amici che avevo, nel giro di un anno e mezzo hanno lasciato Barcellona, ed ogni volta era difficilissimo abituarsi all’assenza della persona che se ne andava.

Stile di vita diverso rispetto alla mia personalità

Si sa, in Spagna tutti gli orari sono spostati di circa due ore più avanti rispetto all’Italia. Si pranza alle 14 e si cena alle 22, si entra in discoteca alle due/tre di notte e si esce alle sette. Gli orari di pranzo e cena non erano un problema, ma le serate che cominciavano sempre così tardi proprio erano insostenibili per me.

Inoltre, il mood della Spagna in generale non mi si addice. Diciamo che io sono una persona piuttosto “quadrata” e rigorosa, probabilmente starei meglio in un paese come la Germania, piuttosto che in Spagna dove non ci sono regole e il caos prevale su tutto.

Mi mancava l’Italia

I pranzi alla domenica in famiglia, andare al supermercato e comprare la passata Mutti e mille varietà di pasta diverse, poter parlare la mia lingua con tutti, avere la possibilità di visitare la mia famiglia praticamente ogni volta che voglio, vedere i miei amici di tutta la vita. C’è altro da aggiungere? Non credo.

In conclusione

Come al solito, ci tengo a sottolineare che tutto quello che ho espresso sono opinioni strettamente personali che derivano dall’esperienza che ho vissuto e viste dal mio punto di vista.

Anche se in questo post ho elencato tutte le cose negative che mi hanno portato a lasciare Barcellona, nel corso del tempo in cui sono rimasta li ce ne sono state altrettante che mi hanno fatto amare moltissimo la città.

Spero che questo post vi sia stato utile e lo abbiate trovato interessante, e sono curiosa di sapere le vostre opinioni in merito.

Alla prossima!

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